GRANDE RACCORDO ANULARE DI
PADOVA – CHISSO
COMUNICATO STAMPA N. 1859 DEL
08/11/2006
(AVN) – Venezia, 8 novembre
2006
La Giunta veneta ha dato il via al percorso che
porterà alla realizzazione del Grande Raccordo Anulare di
Padova, intervento strategico che cambierà il volto
infrastrutturale del padovano: la città sarà infatti
servita da un’opera di grande spessore che la
decongestionerà dal traffico e assicurerà un servizio di
grande efficacia alla mobilità locale e a quella commerciale,
con riflessi sull’intero Veneto centrale e nel contesto dei
collegamenti diretti con l’area industriale di
Marghera.
“Prendendo atto della proposta di finanzia di progetto
presentata dalla società G.R.A. di Padova s.p.a. – ha
sottolineato l’assessore alle politiche della mobilità
del Veneto Renato Chisso – la Giunta regionale ha deciso di
rendere pubblica l’iniziativa presentata in modo da
consentire ad altri soggetti di presentare proposte concorrenti,
tra le quali approvare quelle idonee e scegliere quella da porre a
base della gara di concessione”.
“Abbiamo ritenuto valida la proposta della GRAP s.p.a.
– ha ricordato Chisso – relativa alla progettazione,
costruzione ed esercizio del complesso di collegamenti autostradali
e stradali a pedaggio denominati appunto “Grande Raccordo
Anulare di Padova”. Abbiamo tuttavia voluto cogliere questa
occasione per dare una strutturazione unitaria e più
funzionale all’insieme delle relazioni trasportistiche di
Padova, allargando il ragionamento anche al collegamento con Mestre
e Marghera, attraverso la camionabile che correrà lungo il
tracciato dell’idrovia Padova – Venezia”.
Il GRA è un itinerario tangenziale che chiude ad Ovest
dell’anello delle tangenziali Nord, Est e Sud di Padova (il
cosiddetto Sistema Stradale Orbitale padovano). E’ stata
prevista la realizzazione di un nuovo tratto autostradale con due
corsie più quella di emergenza per senso di marcia, con
origine dal collegamento di accesso di Padova Sud, attuale Curva
Boston della tangenziale Sud di Padova, sino ad un nuovo casello
autostradale lungo la A4 ad Ovest di Padova e di un nuovo tratto di
strada extraurbana tra la Strada Regionale n. 47 Valsugana e la
Strada Regionale n. 308 Nuova Strada del Santo; la proposta prevede
inoltre la gestione dei tratti esistenti della SR 308 ad una corsia
per senso di marcia e, previa realizzazione di alcuni interventi
finalizzati alla sicurezza, della strada extraurbana a due corsie
per senso di marcia, denominata Tangenziale Sud Est di
Padova.
“Nell’avviso per la pubblicazione della proposta
– ha detto ancora Chisso – i concorrenti dovranno in
ogni caso appunto tener conto della necessità di realizzare un
nuovo sistema viario di collegamento e di adduzione alle Autostrade
nel settori Ovest e Nord di Padova e tra Padova e Marghera,
perché riteniamo opportuno che la circonvallazione orbitale di
Padova e il nuovo asse intermodale lungo l’idrovia Padova
– Venezia costituiscano un sistema unitario”.
Per pubblicizzare la proposta, sarà pubblicato uno specifico
Avviso sul sito Internet della Regione, sul Bollettino Ufficiale
della Regione, nelle Gazzette Ufficiali italiana e comunitaria e su
due fra i quotidiani più diffusi a livello nazionale e su
altrettanti a diffusione regionale. Tale avviso conterrà
l’indicazione dell'opera, la sua localizzazione, il termine
per la presentazione delle eventuali proposte concorrenti a partire
dalla data di spedizione dell’avviso alla GUCE, fissato in 90
giorni, i documenti da allegare alle proposte concorrenti,
l’Amministrazione alla quale tali proposte possono essere
presentate e gli Uffici Regionali cui poter rivolgere eventuali
richieste di chiarimento. Nei 90 giorni successivi alla
presentazione delle proposte concorrenti, la Regione esprimerà
la propria valutazione sulla proposta e l’eventuale scelta
tra quelle presentate.
La proposta così selezionata verrà quindi posta a base
della gara di concessione, previo espletamento delle procedure di
approvazione. Tra i criteri di individuazione figurano la
qualità tecnica della proposta, anche con riferimento agli
elementi di carattere ambientale, la quota di capitale pubblico
richiesta e sua percentuale in rapporto al costo complessivo
stimato, il livello di soddisfacimento delle esigenze di
mobilità per il traffico locale, anche attraverso
l’adozione di forme agevolate di
pedaggiamento.