Il Progetto G.R.A. aumenterà lo smog!
GIOVEDÌ 17 FEBBRAIO 2005
Contraddizione o strategia perseguita da Regione
Veneto, Provincia e Comune di Padova?
da Ecomagazine
Nello stesso giorno in cui il primario di
pneumologia di Padova lancia l'allarme sull'incremento delle
patologie collegate allo smog, specie nei bambini e negli anziani,
i principali protagonisti del governo del territorio, Galan,
Casarin e Zanonato, presenziano alla nascita della GRA
(l'orbitale). Una contraddizione evidente tra lo stato drammatico
dell'inquinamento da smog e le strategie volte ad implementare
infrastrutture viarie, con la coda di insediamenti commerciali e
industriali che si portano dietro, che provocheranno aumento di
traffico e inquinamento da smog. E' curioso notare che, mentre ci
si arrovella su quali provvedimenti prendere per ridurre il
traffico nei centri urbani dove i livelli di PM10 sono altissimi,
Veneto Strade finanzia al posto della defunta idrovia Padova -
Venezia una nuova strada a pagamento. Altrettanto curioso è
che, mentre nel master plain europeo sulle piste ciclabili si cita
espressamente la Ostiglia-Treviso tra quelle più interessanti
per la mobilità alternativa intercomunale e per lo sviluppo
turistico sostenibile, la Provincia di Padova proponga una
camionabile che affosserà la sua realizzazione. Si tratta solo
di contraddizioni? Evidentemente no: si tratta di strategie
configgenti con quanto sarebbe necessario fare per contrastare
veramente le cause dell'inquinamento da smog. La GRA, infatti, lo
sanno Casarin come Zanonato, soffocherà ulteriormente Padova e
la cintura metropolitana in una nuvola di smog. Con che
credibilità Provincia e Comune capoluogo possono mettersi alla
guida dei Comuni del padovano per definire provvedimenti credibili
contro lo smog quando sono i capofila dell'incremento del traffico?
Eppure, a fianco dei necessari provvedimenti emergenziali di cui si
discute in queste ore, basterebbe avviare delle chiare e coraggiose
politiche con la prospettiva di un cambio sistemico della
situazione: ·partendo dagli investimenti che andrebbero
rivolti sia per la realizzazione - in tempi non biblici - di opere
importanti come la metropolitana di superficie, sia per interventi
minori come parcheggi adeguati in prossimità delle stazioni
ferroviarie, specie quelle dimesse da Trenitalia, per rendere
più fruibile e appetibile il trasporto pendolare e nelle
tratte brevi e medie; ·affrontando il nodo del trasporto
pubblico e collettivo con ammodernamenti dei mezzi e utilizzo di
combustibili puliti e attraverso una razionalizzazione e
funzionalizzazione delle linee urbane e extraurbane;
·realizzando percorsi ciclabili e parcheggi scambiatori
adeguati; ·adottando intese per trasferire merci su rotaia -
come per il caso delle bietole allo zuccherificio di Pontelongo
perché non sperimentarne altri come il materiale per/dalle
cementerie ecc. - e contrattando con le concessionarie autostradali
la liberalizzazione di alcuni tratti in funzione della circolazione
intercomunale; ·mettendo in sinergia con queste problematiche
le politiche energetiche (ad es. gli impianti di riscaldamento), la
gestione dei rifiuti, le politiche degli orari nelle città
ecc. tutte problematiche che andrebbero coordinate tra loro invece
di lasciarle ognuna per suo conto.
Di tutto questo non si sente nulla. Si
moltiplicano invece le infrastrutture viarie faraoniche e a
pagamento e si incrementano i bilanci delle concessionarie
autostradali verso la cui appetibilità, non a caso, si è
convertita la crema dell'imprenditorialità veneta.
16 febbraio 2005 Paolo De Marchi - presidente
regionale Verdi