Or b i t a l
e. Ieri un sit-in a Selvazzano ha inaugurato
un'azione di protesta che coinvolgerà diversi
Comuni
Parte la mobilitazione
anti-Gra:
«Faremo come in Val di
Susa»
De Marchi (Verdi): «I sindaci
non sono stati coinvolti, la procedura adottata è
scorretta
e consumerà nuovo territorio,beneficieranno
soltanto le concessionarie autostradali. soci
di
maggioranza della società titolare del
progetto». Intanto, la partita sul Gra potrebbe tornarea
riaprirsi, proprio quando sembrava ormai
chiusa.IL CONSIGLIERE regionale dei
Verdi Paolo De Marchi, fra i trenta manifestanti presenti ieri a
Selvazzano, avanza ora un dubbio che potrebbe rimescolare le carte
in tavola. De Marchi ritiene di avere delle buone ragioni per
sostenere che il Gra «non possa essere considerato tra le
opere strategiche inserite
nella legge obiettivo». Nell'intesa generale
quadro fra Governo e Regione la “circonvallazione di
Padova” è indicata fra le opere correlate al Passante di
Mestre. Un'indicazione, confermata anche dal Dpef 2004- 2007, che
ha consentito alla Regione di adottare anche per il Gra la
procedura semplificata, bypassando la fase di concertazione con i
Comuni e continuando con la progettazione nonostante l'opposizione
di alcuni sindaci. Ora De Marchi mette in discussione questa
procedura: «La relazione del Ministero per le Infrastrutture
ai fini dell'adozione della delibera 80/2003 per il Passante di
Mestre indica come “interessanti dalla viabilità
complementare compresa nel quadro economico di quest'opera”
solo comuni delle provincie di Venezia e Treviso. In commissione
lavori pubblici al Senato il sottosegretario del Cipe Fabio Gobbo
ha detto che vanno considerate nella legge obiettivo soltanto le
opere comprese nelle delibere del comitato ministeriale per lo
sviluppo economico». Sulla base di queste
considerazioni,mentre mancano pochi giorni alla scadenza del bando,
prevista per il 22 febbraio, i comitati che si oppongono al Gra
chiedono di aprire una conferenza di servizi per poter ripristinare
lo «scippo di partecizione attuato da Provincia e Regione ai
danni dei comuni interessanti».
Il sit-in di ieri
Roberta Voltan roberta.voltan@epolis.s m
I venti palloncini bianchi che ieri mattina si
sono levati nel cielo di Selvazzano non avevano nulla a che fare
con il carnevale e le sue tradizioni. Al loro volo oltre le nuvole
erano appesi i timori e le denunce delle associazioni padovane che
si oppongono al Grande raccordo anulare. Intorno alle 11.30, hanno
organizzato un sit-in di protesta sul ponte di Tencarola:
accompagnati da striscioni e palloncini, hanno bloccato il traffico
per qualche secondo, dedicandosi poi alla distribuzione di un
volantino in cui sono spiegate le ragioni della loro mobilitazione
contro quella che ritengono un'opera «inutile e
dannosa». LA
MANIFESTAZIONE di ieri è
il primo passo di una mobilitazione che, promettono gli
organizzatori, è destinata ad estendersi a tutti i comuni
interessati dal passaggio del Gra: «Con questo sit in - spiega
Danilo Dal Bello, esponente dei Verdi – rilanciamo la nostra
protesta: nei prossimi giorni ripeteremo la stessa iniziativa in
altre zone della cintura urbana». La nuova fase di
mobilitazione inaugurata ieri vede il coinvolgimento di
“simboli” e realtà diverse: accanto ai Verdi e
alle ass o c i a z i o n i I l Po n t e d i Selvazzano e Golena
Verde di Rubano, anche il comitato contro l'areoporto per il parco
Allegri. In prima linea, al fianco degli ambientalisti,
l'amministrazione di Limena, che con Vigodarzere si dice contraria
alla costruzione dell'Orbitale. «Vogliamo arrivare a creare un
movimento di opposizione dal basso come quello che si è
costituito per la Tav», spiega Dal Bello. «Si dice che il
Gra dovrebbe essere la soluzione viabilisticaai problemi del
traffico nell'area Nord e nell'area Ovest della cintura: nulla di
più falso. Dell'opera, che porterà a un aumento del
traffico commerciale
In prima fila,
fra le voci contrarie all'opera, anche quella
degli amministratori di Limena
La chiave
1 Un lungo
anello attorno alla città
Il Gra è un anello stradale a 4 corsie di
circa 40 chilometri, progettato “intorno alla
città”, nel territorio della cintura urbana. Il bando di
valutazione dei progetti scade il 22 febbraio, i cantieri
dovrebbero partire nel 2008.
2 La
replica
di
Chisso
«De Marchi non conosce le normative, è
bene che si informi. Noi andiamo dritti per la nostra strada».
L'assessore regionale Renato Chisso risponde lapidario alle
obiezioni consigliere regionale dei Verdi.
3 Aree
golenali
a
rischio
«Il progetto - sostengono i comitati -
devasterà il paesaggio rurale esistente, distruggendo gli
ecosistemi golenali dei fiumi Bacchiglione e Tavello». Il
Tavello è un'area esclusivamente agricola tra Vigodarzere e
Limena.